Alessandro “Ax” Pennella

La mia storia come praticante inizia nei primi mesi del 2005, la disciplina in questione si chiamava “Paché” e questo dovrebbe dare l’idea della pochezza di informazioni che si avevano a riguardo, in quei primi anni di Parkour in Italia.

Ogni tentativo di allenarsi era frutto di una genuina casualità ma, pian piano, il caos ha iniziato a plasmarsi in metodo attraverso un lungo processo fatto di studi, viaggi e allenamenti in tutta Italia ed Europa assieme ai fondatori della disciplina.

Vivo il Parkour come uno strumento per esplorare me stesso, dalla corporeità fino alla mia parte più inconscia e primitiva. La mia pratica è alimentata da domande insolute, paure, conflitti, ma anche piccole gioie.

Nel parkour, oggi come ieri, c’è della bellezza inesplorata da scovare, un altro pezzetto di sé da scoprire, vecchie e nuove strade da percorrere, ancora una volta.

Il bello di tutto ciò? E’ che il viaggio non finisce.

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